come aumentare cfuL’immagine della scalata è quella che meglio si presta a dare un’idea delle graduatorie dei docenti. Metaforicamente, queste ultime possono essere viste come pareti rocciose il cui superamento consente di giungere sulle vette dell’insegnamento. Come in ogni arrampicata che si rispetti, anche in questo caso è necessaria un’adeguata attrezzatura. Non certo corde, piccozze e caschi, bensì altri utensili, più consoni a garantire l’accesso a una cattedra. Prima di capire quali siano tali strumenti, è però bene soffermarsi brevemente sul concetto di graduatoria, capire cosa essa significhi e quali siano le sue articolazioni interne.

Tipologie di graduatorie

Molto semplicemente, esse rappresentano il mezzo di reclutamento dei docenti e sono di quattro tipi:

  1. A esaurimento: in cui sono inseriti i nominativi dei docenti dotati di abilitazione all’insegnamento. Sono organizzate su base provinciale e vengono aggiornate a cadenza triennale (soltanto con riferimento ai titoli e alle posizioni degli iscritti, non essendo consentito – già dal 2008 – l’inserimento di nuovi nominativi);
  2. Di merito: contenenti l’elenco dei docenti risultati vincitori dei concorsi pubblici a cattedra;
  3. Provinciali (GPS): dedicate ai supplenti, sono articolare in due sezioni: in una sono compresi i nominativi degli aspiranti insegnanti in possesso di abilitazione per le graduatorie dell’Infanzia,
  4. Primaria, I e II grado e personale educativo, nonché della specializzazione per le graduatorie di sostegno; nell’altra sono invece elencati i nomi degli aspiranti insegnanti sprovvisti dei suindicati requisiti;
  5. D’istituto: presenti in ogni scuola, da esse si scelgono i candidati cui assegnare supplenze a carattere temporale.

Ogni anno, in base alle disponibilità delle scuole, dalle graduatorie di merito e da quelle a esaurimento sono opzionati i docenti che saranno poi immessi in ruolo con regolare contratto a tempo determinato.

Punteggio e CFU

Quanto finora detto permette di comprendere quanto sia importante il posizionamento all’interno delle graduatorie: più esso è alto, maggiori sono le chances di convocazione. Ma come fare a migliorare la propria posizione di classifica? Fondamentali, in tal senso, sono sia il titolo di studio acquisito che la votazione finale ottenuta. Dunque la laurea gioca un ruolo indubbiamente rilevante, meglio ancora se corredata da corsi di perfezionamento o master. Tutto qui? No, perché la formazione non può fermarsi al percorso accademico. Deve essere continua, come richiesto dalla legge, e conseguentemente vantaggiosa per i docenti proprio in termini di graduatorie. In esse, infatti, assumono rilevanza non soltanto i percorsi d’istruzione poc’anzi citati, ma anche altri elementi accessori, come per esempio le certificazioni informatiche e digitali (che assicurano da un minimo di 0,5 a un massimo di 2 punti) e quelle linguistiche (le quali garantiscono da 3 a 6 punti). Concorre a fare punteggio tutto ciò che, calcolato in termini di CFU (acronimo di Crediti Formativi Universitari) testimonia la crescita professionale dell’insegnante. Attraverso i CFU, dunque, al docente è applicato un valore numerico, misurante la formazione propriamente universitaria, ma anche quella successiva, attraverso cui aggiorna le proprie competenze.

Supplenze

Inoltre, a incrementare il punteggio è anche l’esperienza maturata in veste di docente. Pertanto è opportuno prendere in considerazione ogni richiesta di supplenza, poiché i giorni trascorsi in cattedra si traducono in punti che possono aiutare a scalare la classifica. Nello specifico, i punteggi dipendono dal periodo lungo il quale si protrae la supplenza, e sono così suddivisi:

  • Da 16 a 45 giorni: 2 punti;
  • Da 46 a 75 giorni: 4 punti;
  • Da 76 a 105 giorni: 6 punti;
  • Da 106 a 135 giorni: 8 punti:
  • Da 135 a 165 giorni: 10 punti;
  • Da 166 in poi: 12 punti.

Per candidarsi a una supplenza, oltre l’iscrizione nell’apposita graduatoria, è altresì possibile compilare la MAD (Messa A Disposizione), ossia una domanda – inviata direttamente a uno specifico istituto scolastico – in cui l’aspirante docente rende nota la propria disponibilità a salire in cattedra per il periodo di tempo necessario a sostituire il docente di ruolo.

Migliorare il punteggio con Formis

Analizzati i metodi per scalare la graduatoria, non resta che capire come fare ad accaparrarsene. In tal senso può essere d’aiuto l’offerta formativa messa a disposizione da Formis. Vasta e articolata, essa abbraccia varie competenze, assicurando così la possibilità di implementare le proprie skills in tutti quegli ambiti che risultano nevralgici nell’universo scuola. A partire dal settore informatico – digitale, dove Formis garantisce l’acquisizione di attestati rinomati e rilevanti, come ICDL, PEKIT ed EIPASS. Se invece è necessario implementare la propria capacità di padronanza delle lingue straniere, sarà possibile iscriversi ai corsi di spagnolo, tedesco o inglese, utili a certificare la conoscenza di tali idiomi dal livello A1 a quello C2. In aggiunta, il punteggio potrà essere implementato dalla partecipazione a corsi di perfezionamento specifici, come può essere quello intitolato “Metodologie didattiche per l’inclusione scolastica degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento”. Di pari interesse, sempre nel campo del sostegno agli alunni che necessitano di un ausilio specifico, è il programma di approfondimento dedicato alle Metodologie didattiche per l’inclusione scolastica degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento.

Dall’informatica alle lingue straniere, passando attraverso i corsi di perfezionamento; gli strumenti ci sono tutti, non resta altro che dare avvio alla scalata.