Si dice spesso che il modo migliore per imparare a fondo una lingua straniera sia conoscerla sotto vari aspetti. Analizzarla, dissezionarla, assorbirne le regole, scoprirne le sottigliezze, ponendo l’attenzione su punti diversi da quelli meramente sintattico-grammaticali. A questo scopo può essere molto utile il progetto CLIL (Content and Language Integrated Learning), finalizzato all’insegnamento in lingua straniera di una materia non linguistica (es. studiare geografia in inglese).

Fonte normativa del CLIL

La metodologia CLIL è esplicitamente contemplata dal MIUR, sulla base di quanto previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica n.275 del 1999, il cui articolo 4, comma 3, dispone che “Nell’ambito dell’autonomia didattica possono essere programmati, anche sulla base degli interessi manifestati dagli alunni, percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attività nonché insegnamenti in lingua straniera in attuazione di intese e accordi internazionali“.

Scuole interessate al CLIL

Il MIUR disciplina organicamente le modalità strutturali del CLIL, lasciando che la relativa organizzazione venga definita autonomamente dalle scuole di ogni ordine e grado. Soltanto in seguito alla Legge di Riforma 53 del 2003 e dai Regolamenti attuativi del 2010, il Ministero ha reso obbligatorio l’inserimento di tale progetto negli ultimi anni di tutti i licei e istituti tecnici. Nei licei linguistici, invece, l’avvio del CLIL è previsto già a partire dal terzo anno; al quarto, all’iniziale progetto CLIL se ne affianca un secondo.

Abilitazione all’insegnamento

Inizialmente, le indicazioni del MIUR richiedevano che gli insegnanti interessati a guidare un insegnamento CLIL disponessero del livello C1 di conoscenza di una lingua straniera; successivamente, dal dicastero di Viale Trastevere è giunta indicazione del fatto che anche un livello B2 sarebbe stato sufficiente per la candidatura. Oltre a ciò, i potenziali docenti dovranno seguire un percorso di perfezionamento e dimostrare di possedere le necessarie competenze disciplinari e didattiche.

Materie del CLIL

Oggetto del CLIL possono essere tutte le discipline scolastiche, siano esse umanistiche, scientifiche, tecniche, o motorie. Stante il carattere particolare delle materie umanistiche, che rende necessario cogliere anche le più sottili sfumature di significato, si ricerca per esse un corpo docente abile a padroneggiare in pieno la lingua straniera.

Realizzazione del progetto CLIL

La CLIL è stata istituita in Italia nel 2010 e, nel corso del tempo, la sua presenza è stata rimodulata. Oggi, come già detto, il MIUR non ha provveduto a delineare con precisione la struttura del CLIL, ragion per cui essa è oggetto dell’autonomo potere decisionale di ogni scuola. La metodologia di insegnamento può snodarsi lungo periodi di tempo che vanno da sei mesi a un anno, o essere racchiusa in moduli di più breve durata. Ciò che conta è che il CLIL sia frutto di un’attenta e preventiva analisi, la quale consenta di pianificare dettagliatamente il percorso di studio, nonché di individuare i contenuti di ogni unità di lavoro e delle singole lezioni.

Valutazione

La metodologia CLIL prevede la valutazione di ogni singolo studente coinvolto nel progetto. Tale valutazione si articola in due momenti: l’analisi relativa all’apprendimento; la verifica qualitativa del percorso intrapreso. Il giudizio sull’apprendimento, generalmente effettuato mediante lo svolgimento di verifiche e prove intercorso, assume importanza fondamentale in quanto consente di valutare lo sviluppo delle competenze. Il controllo della qualità del percorso intrapreso è invece indispensabile per capire se le scelte didattiche siano state idonee, tenuto conto sia della classe nel suo insieme che dei singoli studenti.

Vantaggi del CLIL

Alla base di ogni curriculum che si rispetti ci deve essere la conoscenza di almeno una lingua straniera, essendo il bilinguismo il bagaglio minimo con cui avventurarsi nel mondo di lavoro. Il progetto CLIL può essere di grande aiuto nel favorire i giovani a sviluppare questa skill; permettendo una visuale diversa sulla lingua oggetto di studio, esso aiuterà a raffinare le competenze linguistico – fonetiche degli studenti, promuovendo in essi l’attitudine al ragionamento e abituandoli a destreggiarsi in ambiti disciplinari nuovi. Inoltre, svolgendosi interamente in lingua straniera, un programma CLIL motiverà gli alunni e ne incrementerà le capacità generali di apprendimento.