Esistono profili professionali per i quali assumono importanza non soltanto i titoli di studio acquisiti, ma anche le cosiddette soft skills. Quest’inglesismo è comunemente utilizzato per fare riferimento a quel complesso di peculiarità caratteriali, intrinseche alla nostra persona o sviluppate con l’esperienza, che ci permettono di aprirci agli altri, di empatizzare con il prossimo, e di essere in grado di gestire ottimamente ogni eventuale situazione di stress.

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Chi è l’animatore sociale

Tra le molteplici tipologie lavorative per le quali le soft skills rappresentano un corredo irrinunciabile, rientra anche quella dell’animatore sociale. Talora erroneamente confuso con quello turistico, l’animatore sociale si distingue non soltanto per essere un professionista della comunicazione a fini dell’ intrattenimento, ma anche per avere la capacità di favorire la socializzazione dei componenti di un gruppo o dei singoli individui. Se è limitativo pensare all’animatore sociale quale presenza esclusiva e caratterizzante delle estati in villaggio, parimenti lo è reputare tale professionista come capace di relazionarsi soltanto a bambini e ragazzi. L’animazione sociale è molto di più: è finalizzata alla progettazione e gestione di attività ludiche ed educative con l’intento di favorire il benessere psico-fisico del prossimo, a prescindere dall’età.

Come diventare animatore sociale

Premessa necessaria: l’animatore sociale non è un lavoro per chiunque, non un lavoro che può essere svolto contando unicamente sulla buona volontà. Essendo una tipologia di impiego che prevede il continuo contatto con gli altri, è particolarmente adatta a chi possiede un carattere solare, volto alla socialità e all’espansività. Se si beneficia di queste doti, allora si è già a buon punto e ci si può legittimamente interrogare circa i passi da compiere per abbracciare questa carriera. Cardine del percorso professionale è il corso di formazione per animatori sociali. Solitamente indetto su base regionale, a tale corso possono partecipare i soggetti maggiorenni in possesso di un diploma di Scuola Media Superiore. Le lezioni sono strutturate al fine di agevolare l’acquisizione delle nozioni relative alle seguenti materie:

  • Sociologia;
  • Pedagogia;
  • Psicologia;
  • Didattica;
  • Anatomia e nozioni di pronto soccorso.

È talvolta prevista anche la trattazione di temi specifici riguardanti la creatività (teatro, disegno, scrittura creativa), e l’attività artistico – motoria (clownterapy). Di durata generalmente biennale, il corso si conclude con un tirocinio, al termine del quale ogni partecipante dovrà produrre una tesina e sostenere un esame. Concluso il percorso con esito favorevole, il corsisita riceverà un attestato spendibile in tutti i paesi dell’Unione Europea.

Sbocchi professionali dell’animatore sociale

L’animatore sociale è un professionista sempre più richiesto laddove c’è esigenza di soddisfare i bisogni di coloro i quali non possono godere dei benefici della socialità. Grazie alle clownterapy, alla musicoterapia, all’abilità nel solleticare le capacità creative, l’assistente sociale è in grado di favorire il benessere psico-fisico sia dei bambini che degli adulti. In quanto tale, egli potrà lavorare sia in strutture pediatriche che geriatriche, siano esse a carattere pubblico o privato. In particolare, quattro sono le aree specifiche di competenza dell’animatore sociale: culturale, sanitaria, assistenziale, educativa. Si pensi, per esempio, al ruolo fondamentale che gli assistenti sociali possono ricoprire nei centri di prima accoglienza per immigrati, ove essi agevolano l’integrazione di bambini e ragazzi; inoltre, si prodigano per migliorare la qualità della vita degli ospiti delle strutture di igiene mentale e degli anziani nelle case di riposo.

Guadagni dell’animatore sociale

Le possibilità di guadagno di un animatore sociale non sono assolutamente da sottovalutare. Certo, bisogna avere il carattere giusto per svolgere un lavoro simile che però, oltre ad appagare il nostro altruismo, la nostra voglia di regalare un sorriso a chi è in difficoltà, potrà darci soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Generalmente, un animatore sociale impiegato presso una struttura pubblica o privata può portare a casa uno stipendio che, in media, varia dai 1200 a 1500 euro al mese. Vi è poi la possibilità di svolgere il lavoro come libero professionista. In tal caso, l’ammontare di ogni singola prestazione lavorativa può oscillare dai 50 ai 100 euro, a seconda dell’esperienza e delle abilità acquisite. Ricordiamo però che, se optiamo per la libera professione, necessitiamo di adempiere i relativi oneri fiscali e contributivi; è perciò consigliabile affidarsi a un esperto in fiscalità, il quale potrà coadiuvarci sia al momento dell’apertura della partita Iva che successivamente.